Gruppo BCC Iccrea, un’eccellenza italiana nel sistema bancario
Intervista a Giuseppe Accardi, Responsabile Security di Gruppo presso Gruppo Bcc Iccrea
Ci può riassumere i dati che rappresentano il Gruppo BCC Iccrea?
Il Gruppo BCC Iccrea è oggi il maggiore gruppo bancario cooperativo in Italia, l’unico gruppo bancario nazionale a capitale interamente italiano e il quarto gruppo bancario in Italia per attivi, con un totale dell’attivo consolidato pari a 164 miliardi di euro. Il Gruppo BCC Iccrea è costituito da 113 Banche di Credito Cooperativo, presenti in oltre 1.700 comuni italiani con quasi 2.500 sportelli, e da altre società bancarie, finanziarie e strumentali controllate da BCC Banca Iccrea. Il Gruppo ha erogato su tutto il territorio italiano circa 93,4 miliardi di euro di impieghi netti e vanta una raccolta diretta pari a circa 137 miliardi di euro, contando oltre 5,2 milioni di clienti e oltre 900 mila soci.
Quali sono i suoi compiti nei confronti delle banche operative, nella sua posizione nella Capo Gruppo?
Il Gruppo BCC Iccrea nasce nel 2019 con la firma del patto di coesione tra le BCC e Iccrea Banca. Con la nascita del Gruppo, le attività sono coordinate dalla Capogruppo e dalle sue Legal Entity, ognuna per le proprie competenze, a supporto delle BCC.
Da quel momento, fa il suo esordio la funzione di Security di Gruppo per dare un’impronta univoca al coordinamento e la messa in protezione del Gruppo Bancario aderente alla Politica di Gruppo che regolamenta i processi interni in materia di accessi fisici, nonché alle disposizioni vigenti di EBA-BCE e Banca d’Italia.
Oggi la Security di Gruppo è un’organizzazione complessa ed in continua evoluzione, strutturata in due macroaree: la prima coinvolge le Società Capogruppo e le Società del Perimetro Diretto; la seconda coinvolge le attività di coordinamento di tutte le BCC affiliate.
La funzione di Security di Gruppo è preposta a supportare, monitorare e coordinare la progettualità implementativa riguardante la security negli aspetti tecnologici, nell’operation e nella Strategy Security.
Il Regolamento DORA sta accelerando l'integrazione tra sicurezza fisica e logica. Quali sono gli effetti nelle organizzazioni sul piano delle gerarchie e dei poteri decisionali?
Confermo che il regolamento DORA stia accelerando l’integrazione tra sicurezza fisica e la sicurezza logica creando, a mio parere, una forte partnership con i colleghi della sicurezza logica che oggi ci vede sempre più agire in stretta collaborazione nei progetti aderenti al DORA, oltre creare una comunicazione più efficace e veloce tra i vari livelli gerarchici.
La necessità di integrare sicurezza fisica e logica richiede una collaborazione più stretta tra le funzioni nella gestione del rischio e tutto questo ci permette di promuovere una cultura di sicurezza condivisa e collaborativa.
Non da ultimo, questo agire in sinergia concorre a modificare i processi aziendali per migliorare la resilienza operativa aumentando nel complesso la sicurezza dell’intera infrastruttura del Gruppo Bancario inclusi gli asset strategici.
La gestione del contante in agenzia è un servizio ancora molto richiesto?
La gestione del contante in agenzia, che include la disponibilità per i prelievi e il ritiro degli incassi, è ancora un servizio richiesto, anche se variabile a seconda della tipologia di clientela e della regione. Nonostante l'aumento dei pagamenti digitali e delle transazioni online che sicuramente hanno ridotto l’uso del contante, molte persone e aziende continuano a preferirlo per diverse ragioni, come l'abitudine, la mancanza di accesso a strumenti digitali o la stessa difficoltà nell’utilizzo degli strumenti digitali e questo soprattutto riferito alle persone più anziane.
Infatti, in alcune aree, specialmente quelle con una popolazione più anziana o con meno accesso alla tecnologia, il contante rimane sempre un mezzo di pagamento fondamentale. Inoltre, alcune piccole imprese e settori specifici, come ad esempio, nei mercati locali e nelle piccole attività commerciali di quartiere, si continua a fare ampiamente uso del contante.
Vero è anche che l’uso della moneta elettronica presenta diverse vulnerabilità, principalmente legate alla possibile compromissione di dati personali e finanziari degli utenti, causando perdite economiche e problemi di privacy. Ed ancora, l'adozione della moneta elettronica può comportare una maggiorazione dei costi per i consumatori, come l’applicazione di commissioni bancarie per l'uso di servizi di pagamento digitali e non da ultimo, sussiste il rischio, in caso di interruzioni di servizio a causa di guasti tecnici, che l'accesso agli strumenti finanziari potrebbe essere temporaneamente limitato.
Ma nonostante queste vulnerabilità, la moneta elettronica offre senza dubbio innumerevoli vantaggi, sia in termini di rapidità che di comodità delle transazioni e tutto questo, nel bilancio complessivo dei rischi e dei vantaggi, vede prevalente questi ultimi.
Come si potrebbe migliorare questa situazione, dal suo punto di osservazione?
Senza dubbio, a mio modesto parere, occorrerebbe adottare delle strategie per promuovere in primo luogo una sensibilizzazione attraverso la promozione di formazione ed informazione specifica con programmi di educazione finanziaria proprio per aiutare le persone a comprendere che l’utilizzo dei servizi di pagamento elettronici sono sicuri ed efficaci.
Allo stesso tempo, investire in infrastrutture digitali, questo al fine di facilitare lo strumento Internet ad alta velocità nonché, la disponibilità di dispositivi mobili, specialmente in quelle zone del territorio meno sviluppate o nelle aree rurali. Inoltre, occorre sviluppare soluzioni alternative per i pagamenti elettronici anche per coloro che hanno riserve nell’utilizzo, o che non possiedono conti correnti bancari, carte prepagate o portafogli digitali.
È fondamentale implementare quelle regolamentazioni che garantiscano la sicurezza delle transazioni elettroniche e proteggano i dati degli utenti, riducendo il rischio di frodi e attacchi informatici ed a livello governativo, bisognerebbe spingere nel favorire la collaborazione tra governi, istituzioni finanziarie e aziende tecnologiche al fine di sviluppare soluzioni digitali fruibili, sicure ed inclusive.