Partecipazione pubblico-privato per una cybersecurity più efficace

Intervista di essecome al Pref. Roberto Sgalla, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e dei Reparti Speciali della Polizia di Stato, sui rapporti tra pubblico e privato per la sicurezza informatica. Punto centrale la sensibilizzazione dei cittadini sui rischi connessi all'utilizzo dei dispositivi in rete.

La diffusione dei dispositivi in rete (IoT) sia ad uso privato che inseriti in sistemi complessi ad uso professionale, comporta nuovi rischi per i quali non sempre gli utilizzatori sono consapevoli. Quali linee sta seguendo l’Amministrazione per sensibilizzare gli utenti a questo riguardo?
La sensibilizzazione dei cittadini circa i rischi connessi all’utilizzo dei dispositivi in rete passa attraverso due momenti fondamentali: il momento della educazione alla cultura delle prevenzione ed il momento della repressione di condotte criminali, laddove esse si siano verificate. Entrambi gli aspetti costituiscono gli obiettivi strategici dell’azione delle istituzioni, ed in particolare della Polizia di Stato, la quale, attraverso la Specialità Polizia Postale e delle Comunicazioni, da molti anni affianca al suo tradizionale impegno nella repressione dei reati on line, un considerevole sforzo in termini di prevenzione. Il panorama dei canali virtuali approntati dalla Polizia di Stato per raggiungere più agevolmente larghe fasce della popolazione, e diffondere così il proprio messaggio informativo e di prevenzione, si giova in primo luogo dei canali ufficiali, presenti sui maggiori siti e social network (basti pensare alle pagina facebook “Polizia di Stato” e “Una vita da social”, agli account ufficiali su Twitter, al canale youtube “Agente Lisa”), che negli anni sono stati capaci di aggregare attorno a sé una Community virtuale che oggi ammonta a più di 80 mila contatti...

 

Leggi l'intervista al Pref. Roberto Sgalla, pubblicata in essecome online 7/2018, cliccando qui sotto:

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