Clamorosa rapina al Museo di Castelvecchio a Verona, sistemi di sicurezza inadeguati

Verona, 20 novembre 2015 - Tre uomini armati immobilizzano cassiera e guardia giurata nel Museo di Castelvecchio a Verona e portano via 17 capolavori di Mantegna, Rubens e Tintoretto, del valore stimato di 20 milioni.

Il commando è entrato in azione poco prima della chiusura del museo, quando non c’erano più visitatori e personale di sala e l’impianto di allarme non era ancora inserito. Legata e imbavagliata la cassiera, i rapinatori hanno disarmato la guardia, costringendola ad accompagnarli nella razzia. Hanno scelto con cura e staccato dalle pareti i quadri che interessavano e sono quindi fuggiti usando la vettura dell’istituto di vigilanza.

La Procura di Verona ha coinvolto nelle indagini il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri, in un episodio giudicato “anomalo” dal vice comandante colonnello Alberto Deregibus.
Il sistema complessivo di sicurezza di cui il museo era dotato, costituito da rilevatori volumetrici, telecamere e presidio fisso di guardie giurate armate, non ha potuto impedire un colpo chiaramente su commissione, trattandosi di capolavori che non possono venire immessi nel mercato.
Carlo Hruby, vice presidente della Fondazione Enzo Hruby ha commentato: “All’indomani del furto al Museo di Castelvecchio di Verona abbiamo il dovere di domandarci se il patrimonio del nostro Paese è protetto in modo adeguato rispetto al suo valore economico, storico, artistico e culturale. Le tecnologie di sicurezza molto evolute di cui disponiamo oggi sono ancora troppo poco conosciute al di fuori del settore. E’ dovere di tutti gli operatori del settore – dai costruttori ai distributori, dalle associazioni di categoria agli installatori - impegnarsi per fare in modo che queste tecnologie vengano conosciute e utilizzate per la protezione del nostro inestimabile patrimonio culturale.”

A cura della Redazione

 

#Museo di Castelvecchio #Nucleo Tutela Patrimonio Artistico Carabinieri #Alberto Deregibus #Mantegna #Rubens #Tintoretto #Fondazione Enzo Hruby #Carlo Hruby #

errore