Scorte navali 2 - L'inglese Triskel Services aderisce a ASSIV

Sul tema delle scorte navali, diamo volentieri pubblicazione al comunicato stampa ricevuto da ASSIV, relativo all'ingresso nell'associazione della prima security company straniera, a  conferma dell'interesse e dell'ìimportanza dell'argomento.

"Roma, 31 ottobre - Triskel Services Ltd (www.triskelservices.com), la società di diritto inglese specializzata nei servizi di sicurezza a bordo delle navi, ha aderito all’ASSIV l’associazione delle imprese di vigilanza aderente a Confindustria. La Triskel è il primo istituto di vigilanza privata ad aver già firmato un contratto con una compagnia mercantile italiana per l’imbarco sulle proprie navi di guardie giurate in funzione antipirateria. Con l’emanazione nei giorni scorsi, da parte del Capo della polizia, della Circolare attuativa del Decreto ministeriale n. 266 del 2012 che regola l’impiego di guardie giurate private a bordo dei mercantili battenti bandiera italiana, alla Triskel è stata formalizzata l’autorizzazione a svolgere compiti di vigilanza antipirateria sulle navi italiane.

L’attività di security sulle navi mercantili italiane è regolata dalla legge n. 130 del 2011, che prevede l’impiego di nuclei militari o, in alternativa, di guardie giurate private secondo le modalità fissate dal decreto ministeriale n. 266 del 2012 e dalla recente Circolare attuativa. I vigilantes che svolgono compiti di protezione sulle navi devono essere in numero non inferiore a quattro, aver prestato preferibilmente servizio nelle Forze armate e dovranno aver superato prove teorico-pratiche e un corso di addestramento specifico coordinato dal Ministero dell’Interno o in alternativa, fino al 31 dicembre 2013, aver partecipato per almeno sei mesi a missioni militari internazionali.

La Circolare del Capo della polizia - predisposta con il contributo del Tavolo tecnico cui partecipa anche l’ASSIV - indica l’iter per il rilascio delle autorizzazioni necessarie alla detenzione e al trasporto delle armi e le modalità di custodia delle stesse sulle navi. Le armi consentite per lo scopo sono, in base al decreto ministeriale, “esclusivamente quelle portatili individuali anche a funzionamento automatico, di calibro pari o inferiore a 308 Win. (7,62 x 51 mm.)”.

Con separato documento saranno date indicazioni per la predisposizione di norme di comportamento delle guardie giurate, compreso l’uso della forza a difesa delle navi, che va dagli avvertimenti dissuasivi  di tipo “non cinetico” (messaggio radio, lampeggianti, raggi laser, cannoni ad acqua), a colpi di avvertimento con le armi da fuoco, fino al ricorso in ultima istanza alla “forza letale”, giustificato però “nella sola ipotesi dell’esercizio del diritto di difesa legittima ai sensi dell’art. 52 del codice penale”.


Risultano rafforzate le perplessità suscitate dal supporto normativo emanato fino a questo momento, che si estendono a questo punto anche all'armamento consentito per il personale imbarcato, che non può eccedere il calibro 7,62 x 51 mm.

Pistola automatica bifilare contro bazooka e lancia razzi: viene spontaneo commentare che, fortunatamente, gli attacchi alle navi mercantili nell'Oceano Indiano sono stati solo tre dall'inizio dell'anno, di cui nessuno andato a buon fine. Così ha riferito il comandante Marco Antoniazzi della fregata Zeffiro della nostra Marina Militare, appena rientrata da una missione di quasi sei  mesi di scorta a navi italiane.


A cura di Raffaello Juvara  

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