Scorte navali 1 - la preoccupazione di Federsicurezza per la formazione delle guardie

(nell'immagine tratta da Wikipedia: pirati somali armati di fucili d'assalto e lanciarazzi tengono in ostaggio l'equipaggio della M/n Faina, carica di carri armati T-72 e relative parti di ricambio, armi e munizioni)

Il 28 ottobre abbiamo pubblicato su securindex.com il testo integrale della Circolare Attuativa del DM 266/2012, firmata lo scorso 19 ottobre dal Capo della Polizia Alessandro Pansa, commentando negativamente la parte relativa alla formazione delle guardie giurate, a nostro avviso affrontata in modo inadeguato in relazione alla delicatezza e alla pericolosità dei compiti loro assegnati.

Sull'argomento riceviamo da Federsicurezza una nota che volentieri pubblichiamo:   

"La Circolare del Ministero dell’Interno del 19 Ottobre 2013, attuativa del Decreto del medesimo Ministero del 28 Dicembre 2012, n. 266 relativo al “Regolamento recante l’impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana che transitano“ costituisce l’atto finale di questa importante evoluzione della protezione del naviglio mercantile italiano in acque a rischio pirateria con l’attribuzione dei relativi servizi agli Istituti di Vigilanza Privata.

Non vi è dubbio che il trasferimento di servizi di tale delicatezza, ma anche pericolosità,  dai Corpi di “elite“ del nostro Esercito alle Guardie Particolari Giurate non può non essere visto con grande soddisfazione per l’indubbio riconoscimento della professionalità e della affidabilità di questo importante settore della sicurezza complementare   e sussidiaria, guadagnata sul campo con l’impegno e la serietà costantemente dimostrati dagli operatori del settore.

Tuttavia,  il senso della realtà ed il pragmatismo che ci è proprio ci inducono a prendere in considerazione il teatro  operativo (il mare aperto, elemento non certo usuale per le guardie giurate), il bene da proteggere (le navi mercantili, caratterizzato da proprie specificità ambientali),  il tipo di aggressione ipotizzabile, (di tipo bellico) non possono certamente prescindere da strumenti idonei a fronteggiare adeguatamente questo scenario.

Ci riferiamo principalmente alla formazione da somministrare al personale operante,  che deve necessariamente essere approfondita, specialistica e qualificata, punto sul quale al contrario rileviamo nella circolare e nel Decreto essere trattata vagamente ed in maniera non definita, rinviando ad ulteriori provvedimenti da emanare e suscitando, pertanto perplessità ed apprensioni.

Da sottolineare in proposito che al  “Team Leader “, cioè la Guardia Particolare Giurata più elevata di grado, per esplicita previsione della Circolare Ministeriale spetta, in via esclusiva, la competenza sulle scelte tattiche e la disposizione delle guardie, gravandolo pertanto di responsabilità non comuni che possono essere consapevolmente  assunte solo in presenza di una preparazione mirata.

FederSicurezza  auspica pertanto che in tempi brevissimi  si dia corso alla previsione dell’art. 3 comma 2  della Circolare Ministeriale relativo alla formazione delle Guardie particolari Giurate con particolare riferimento ai corsi teorico pratici ed il corso di addestramento specifico  nelle procedure di  sicurezza a bordo nave, nonché la formazione e l’addestramento nelle procedure di comunicazione necessarie per operare nello specifico contesto.

dottor Claudio Gatti - Consigliere Federsicurezza"

A cura di Raffaello Juvara

 

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