Guardie giurate, il punto sulla formazione obbligatoria e le proposte di UNIV

La riforma della normativa della vigilanza privata, avviata con il DPR n. 153 del 2008, attende da anni le regole per la formazione di base delle guardie giurate. Anna Maria Domenici, Segretario Generale di UNIV - Federsicurezza, sottolinea l'esigenza di un modello condiviso tra le parti sociali che tenga conto dell'attuale situazione di mercato.

Ci può fare il punto della situazione sulla formazione obbligatoria delle guardie giurate?
Come noto, con il DPR nr.153 del 2008 ha avuto inizio un’ampia revisione della disciplina regolamentare in materia di vigilanza privata, che si è sviluppata attraverso il DM n. 269 del 2010 (il cosiddetto “decreto Maroni” in materia di capacità tecnica e qualità dei servizi) ed il DM n.115 del 2014 (in tema di certificazione della qualità dei servizi), che ha tra i suoi scopi anche il miglioramento della qualificazione professionale delle guardie giurate.
Per tale motivo, è stato previsto un ulteriore decreto del Ministro dell’interno che individui i requisiti minimi professionali e di formazione delle guardie giurate. Fino all’emanazione di questo provvedimento, il DM 269 prevede che l’Istituto di Vigilanza curi la preparazione teorica e l’addestramento delle guardie giurate dipendenti, prima della loro immissione in servizi operativi, organizzando corsi di formazione teorico-pratici della durata di almeno 48 ore.
Tali corsi di formazione, articolati in lezioni teoriche e pratiche, perseguono l’obiettivo di assicurare un livello minimale, ma comunque efficace, di conoscenza delle norme che regolano l’attività di vigilanza privata e il lavoro delle guardie giurate, in particolare: conoscenza delle prescrizioni, apprendimento teorico-pratico delle tecniche operative per l’esecuzione dei servizi, conoscenza dell’organizzazione aziendale e delle modalità di organizzazione delle varie tipologie di servizi, ma anche addestramento all’utilizzo delle apparecchiature tecnologiche utilizzate quale dotazione, oltre che di conoscenza degli aspetti etico-professionali.
Si tratta, in realtà, di attività che UNIV ha messo a sistema da anni, organizzando corsi e predisponendo pubblicazioni per gli operatori della vigilanza.
Ma proprio in un’ottica professionalizzante c’è bisogno di uno strumento più completo ed organico che disciplini la formazione delle guardie giurate rendendola una vera e propria “qualifica professionale”...

Leggi l'articolo di essecome online 8/2020

 

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