La Fondazione Hruby a Urbino

Nel Palazzo Ducale di Urbino, città simbolo per eccellenza del Rinascimento italiano, inserita nel 1998 nella lista dei siti dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO e ora candidata a Capitale Europea della Cultura, mercoledì 25 settembre si è svolta la conferenza stampa di presentazione dei nuovi sistemi di sicurezza degli oratori di San Giovanni Battista e di San Giuseppe, la cui realizzazione è stata sostenuta dalla Fondazione Enzo Hruby.

Hanno preso parte all’incontro Franco Corbucci, Sindaco di Urbino, Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby, il Capitano Salvatore Strocchia, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, e Agnese Vastano, vice Direttore Tecnico Scientifico della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche, in sostituzione della Soprintendente Maria Rosaria Valazzi.
Gli interventi, moderati dal responsabile dell’Ufficio Stampa del Comune di Urbino Gabriele Cavalera, sono stati introdotti da Federico Scaramucci, Presidente Commissione Cultura Turismo Attività Produttive. Presenti all’incontro anche Mauro Cassini, titolare dell’azienda Umbra Control che ha realizzato i sistemi di sicurezza nei due oratori, e alcuni membri delle confraternite dei due oratori.

«Gli oratori di San Giovanni e San Giuseppe», ha dichiarato il Sindaco di Urbino ringraziando la Fondazione Hruby per l’intervento sostenuto, «sono due preziosi contenitori di opere artistiche. La loro conservazione e valorizzazione è quindi un qualcosa che va nell’interesse dell’Italia e di tutti gli estimatori dell’arte».

Come ha sottolineato Carlo Hruby, Urbino è una città che ha saputo conservare inalterati nel tempo i tesori che la storia le ha tramandato, proteggendo il proprio patrimonio storico-artistico e trasformandolo in motore di sviluppo per il proprio territorio.
«Questa attenzione alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali», ha dichiarato, «è la stessa che ci ha spinto cinque anni fa a creare la Fondazione Enzo Hruby. Una comunanza di obiettivi che ci rende ancora più soddisfatti dell’ottimo risultato ottenuto in termini di sicurezza nel progetto sostenuto dalla Fondazione per la protezione degli splendidi oratori di San Giuseppe e di San Giovanni Battista».
Questo intervento si inserisce nell’opera di tutela sia dei beni ecclesiastici - da sempre oggetto di attenzione e campo di azione privilegiato da parte della Fondazione - sia del patrimonio cosiddetto minore, che in realtà rappresenta una delle più grandi ricchezze del nostro Paese.

Agnese Vastano, mettendo in evidenza il grande valore storico-artistico dei due oratori e l’importanza della loro protezione, ha ricordato il furto avvenuto a Urbino nel 1975, quando dalla Galleria Nazionale delle Marche furono sottratte la Flagellazione di Cristo, la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca e la Muta di Raffaello. "Il furto di questi capolavori – ha spiegato Agnese Vastano - mise in luce una grave lacuna nel sistema di sicurezza di Palazzo Ducale, oggi per fortuna risolta".

Maria Rosaria Valazzi, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche, non essendo potuta intervenire ha però dichiarato in una nota che «la dotazione sistematica di impianti idonei alla protezione del patrimonio da furti o azioni vandaliche costituisce una delle necessità che nel corso del tempo si sono rivelate imperative. La Fondazione Hruby ha saputo, con grande intelligenza, e conoscenza delle problematiche più vive, identificare in tale settore un campo d'azione scarsamente “frequentato”, ma nello stesso tempo cruciale per la trasmissione al futuro dei nostri beni. È pertanto con grande soddisfazione che la Soprintendenza vede la realizzazione dell'iniziativa per i preziosi oratori urbinati e auspica che possa estendersi anche ad altri complessi di così grande rilevanza».

Soddisfazione per questo intervento anche da parte del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Ancona. Il Capitano Salvatore Strocchia nel suo intervento ha messo in luce le conquiste ottenute negli anni per la sicurezza museale, sottolineando che «l’esperienza maturata ci ha permesso di comprendere come non sotantlo i luoghi sprovvisti di sistemi d’allarme siano quelli più soggetti ad “aggressioni criminali” (furti, rapine e atti vandalici), ma anche come l’inadeguatezza, o il mancato aggiornamento, di tali sistemi esponga parimenti a rischio preziose e uniche testimonianze del nostro passato. Per questo motivo, una delle principali azioni da intraprendere per assicurare un’adeguata difesa del patrimonio culturale, consiste nel predisporre efficaci misure di sicurezza, quali sistemi antintrusione e di videosorveglianza».

Carlo Hruby ha chiuso la conferenza stampa proprio sottolineando il ruolo che oggi riveste la videosorveglianza, fondamentale sia nelle fasi di indagini, sia per prevenire le azioni criminose grazie alle possibilità offerte dalla videoanalisi intelligente.

 

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