Guardie giurate autonome, a chi si deve la frittata?

La circolare del Ministero dell'Interno del 17 ottobre sul lavoro autonomo per le gpg, ammesso dalla sentenza n. 118/2018 del TAR dell'Emilia non appellata nei termini, apre alcuni interrogativi nel momento in cui afferma che: “La sentenza è stata comunicata alla Prefettura di Modena dopo che erano già trascorsi i termini per la presentazione dell’appello, per cui essa è diventata inoppugnabile.”

Notoriamente, nel diritto amministrativo gli appelli vengono presentati dall’Avvocatura dello Stato alla quale la sentenza del TAR viene notificata, e non dall’organo statale direttamente coinvolto. Essendo piuttosto inverosimile che l’Avvocatura abbia perso il termine dell’appello o che abbia omesso di informare tempestivamente la prefettura di Modena, sorge il dubbio che sia stata questa a far scadere inutilmente il termine per inerzia o, addirittura, per una consapevole opzione di non presentare appello.
Anche se la frittata è ormai fatta, vorremmo sapere:

• è dovuta a colpa o volontà dell’Avvocatura dello Stato, come la circolare sembra voler adombrare?
• oppure è dovuta a colpa o volontà della prefettura di Modena?
• se così fosse, perché il Ministero cercherebbe di far ricadere la responsabilità su altri organi dello Stato?

Sarebbe apprezzabile che il prefetto Gambacurta, che ha firmato la circolare, chiarisse il motivo reale che ha impedito il ricorso nei termini, per un dovere di trasparenza e di tutela della credibilità di importanti istituzioni del Paese.

Leggi l'editoriale di essecome online 8/2019

 

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