Il ruolo della Security Aziendale nell'ecosistema di sicurezza del paese. La posizione di AIPSA

Andrea Chittaro, presidente di AIPSA, fa per essecome il punto sulla rinnovata attenzione delle istituzioni per creare un modello di partenariato pubblico-privato con le Direzioni di Security Aziendale nella costruzione dell'ecosistema di sicurezza del paese.

A che punto è arrivato il progetto di istituzionalizzare la figura dei security manager delle aziende con attività sensibili per la sicurezza del Paese?
La discussione è aperta su diversi fronti ed ha investito direttamente il decisore politico, L’occasione offerta dal recente convegno “Mediterraneo, Società e Città Sicure" di rappresentare nuovamente ai sottosegretari all’Interno Stefano Candiani ed alla Difesa Angelo Tofalo un’esigenza che si evidenzia sempre più pressante nel quadro della costruzione dell’ecosistema di sicurezza del paese, è stata puntualmente colta da AIPSA. Le Istituzioni si stanno muovendo e diverse iniziative concrete sono state avviate. Sarà opportuno, ora, riunirle in uno strumento normativo o amministrativo che sancisca la validità di un modello di partenariato pubblico-privato che veda le Direzioni di Security Aziendale come interlocutore formalmente riconosciuto per tutte le tematiche di competenza, a cominciare proprio dalla Cyber Security. Penso alle grandi opportunità che ne deriverebbero, anche in termini occupazionali.

Quali sono i punti cardine del progetto?
Ancora non sono in grado di anticipare termini esatti e struttura, il confronto è in atto ma speriamo di poter presto ottenere qualche primo risultato tangibile.

Secondo lei, come evolveranno nei prossimi anni i compiti dei security manager?
Nella stessa direzione in cui si è da tempo avviata l’evoluzione dei modelli organizzativi e funzionali della sicurezza in azienda. Il termine “manager” prevarrà sempre di più su quello “security” nel quadro di assetti che uniranno domini e competenze verticali sotto un’unica “casa madre”. Chi avrà la responsabilità di tali strutture dovrà essere percepito come un abilitatore del business senza, però, mai perdere di vista lo “spirito di servizio” verso tutte le altre funzioni aziendali, che dovrà rimanere un valore fondante.

E come cambieranno i loro profili? La provenienza dalle Forze dell'Ordine continuerà ad essere una credenziale privilegiata o prevarranno altri percorsi formativi?
Come AIPSA abbiamo da poco lanciato un programma denominato “next generation” dedicato agli under 30 della nostra community. Il futuro sono loro, hanno le provenienze accademiche e di studio più disparate, li unisce la passione per la sicurezza aziendale. E’ dovere di chi, come me, ha qualche anno in più favorire il loro progressivo avvicinamento alla professione e costruire percorsi formativi e di carriera ad hoc. Per ambire ai ruoli di vertice, ci si dovrà confrontare sulle competenze più che sulle provenienze. E’ un terreno sul quale c’è da lavorare molto. Ma, assieme al tema della diversity, quello dei giovani è in cima alle nostre priorità.

 

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