La Norma UNI CEI EN 50518:2020 è arrivata. Tutte le novità per le centrali degli istituti di vigilanza

Il decreto dell’11 dicembre 2020 del Capo della Polizia ha acquisito le novità introdotte dalla Norma UNI CEI EN 5018:2020 al quadro dispositivo che configura le centrali operative degli istituti di vigilanza.
La novazione di uno dei pilastri della riforma introdotta dal DM 269/2010 e successivi sembra dare un’altra spinta al rinnovo del modello organizzativo degli istituti di vigilanza verso quello di integratori di servizi e di tecnologie, sempre più richiesto dal mercato.
Abbiamo chiesto a Diego Dell’Orto, esperto riconosciuto del sistema normativo del settore, di riassumere le novità della versione del 2020 della Norma 50518 e di fare il punto della situazione delle certificazioni degli istituti di vigilanza all’inizio del 2021.

Ci può descrivere gli aggiornamenti al DM 115/14 dopo il recepimento della versione 2020 della UN CEI EN 50518?
In estrema sintesi, è stata rielaborata graficamente la Tabella 1bis, riferita alla norma UNI 10891:2000 “Servizi di vigilanza” con le variazioni più specifiche per gli auditor incaricati delle verifiche, che prevedono:
- maggior dettagli d’identificazione della licenza e delle figure dell’IVP;
- programma triennale rivisto di più facile compilazione;
- raggruppamento delle caratteristiche trasversali.


Le tabelle in uso per la 50518 sono state completamente rielaborate in un’unica nuova Tabella 2bis in conformità alla nuova norma 2020.
Il 6 Febbraio 2022 sarà il termine ultimo per aggiornare tutti i certificati in corso di validità.
E’ comunque possibile certificare le nuove centrali con la versione 2020 ma sarà necessario un audit integrativo per l’adeguamento degli attuali certificati (vedi la sintesi delle variazioni).

A fronte degli aggiornamenti della Norma, qual è il livello di preparazione delle risorse umane dedicate alle centrali operative?
Ritengo che, in generale, negli IVP la formazione in riferimento alla norma UNI CEI EN 50518 sia attualmente inadeguata. Considerando il mercato, solo i grandi gruppi hanno dedicato risorse per la formazione specifica.
Ritengo sia inoltre indispensabile aggiornare anche i profili 10459 con corsi di formazione specifica, blog, newsletter e sessioni di aggiornamento dedicate in modo specifico alle nuove circolari.
Trovo che il profilo della “vecchia” GPG armata sia in continua trasformazione, in modo particolare per gli operatori di centrale ai quali sono richieste ormai competenza da tecnico informatico più che da guardia giurata. Per garantire una corretta attività quotidiana è comunque necessaria una formazione tecnica operativa di base seguita da un approfondimento sulla parte legislativa.
Gli utenti sono invece pronti a ricevere servizi di alta tecnologia e richiedono il contatto con un operatore solo nei casi estremi. Si andrà sempre più con interfacce web o app su smartphone che possano gestire la quasi totalità delle segnalazioni, lasciando il contatto umano dell’operatore solamente nei casi di reale emergenza. Per questo serviranno operatori formati a 360°, capaci di ascoltare e di reagire senza lasciare nulla al caso.

Dal suo punto di osservazione, quali sono stati gli effetti della pandemia sul sistema?
Lo scenario è piuttosto articolato. In generale, il periodo COVID-19 non ha aiutato a proseguire nel percorso di certificazione degli IVP. Diverse aziende si sono trovate in grandissima difficoltà, come gli istituti che operano nei servizi di classe C “assistenza allo spettacolo” che non hanno potuto erogare alcun servizio ma hanno dovuto sottostare a certificazioni e obblighi onerosi. L’appello al Ministero è prestare attenzione a questa parte del settore.
Per quanto riguarda invece il processo di certificazione, le circolari di Accredia hanno consentito il proseguo di tutte le attività in modalità da remoto.
Se questo ha aiutato a mantenere il settore ad alti livelli di controllo, sarà necessario valutare in futuro attività in modalità “ibrida” da remoto e in presenza, ottimizzando costi e aumentando il livello di capillarità dei controlli nei servizi in campo.

a cura della Redazione | in caso di riproduzione citare la fonte

 

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