Le interviste di essecome per guardare avanti: Giordano Turati, TSec

Giordano Turati, CEO di TSec, nell'intervista a essecome invita a utilizzare questo tempo per "salvaguardare e promuovere le idee di innovazione, anche di sistema, a cui forzosamente siamo costretti a pensare. Nulla sarà più come prima, ma se saremo capaci e resteremo uniti, con un po’ di aiuto reciproco potremo costruire un futuro migliore e più attento".

Come state affrontando la crisi in azienda?

Abbiamo da subito attivato lo smart working e tutte le procedure per salvaguardare in primis la salute dei nostri dipendenti. Siamo riusciti nel contempo a far fronte alle necessità dei nostri clienti evadendo al più presto gli ordini in corso. La produzione attualmente è ferma in attesa di una riapertura che riguarda tutta la filiera (fornitori, terzisti, ecc.). Restano attive tutte le altre funzioni aziendali. La ricerca e sviluppo prosegue il suo piano di attività essendo in qualche modo autosufficiente sull’operatività. E’ attiva l’assistenza tecnica e tutta la parte commerciale con personale dedicato via telefonica o in teleconferenza. Naturalmente anche la parte amministrativa e finanziaria continua la sua attività con un grande sforzo nel cercare di disegnare scenari futuri che possano garantire la continuità della gestione.

Quale "messaggio" ritiene di mandare ai vostri clienti in questo momento?

Personalmente ritengo che un messaggio vada rivolto a tutte le figure coinvolte nel contesto sociale ed aziendale. Mai come in questo momento abbiamo scoperto la fragilità del nostro sistema, quanto le nostre “sicurezze" che fino a ieri erano apparentemente ben tutelate, oggi non lo siano più. Dovremo essere capaci di cogliere da questa emergenza le opportunità di cambiamento che la situazione ci impone. Dovremo pensare di più alle persone che lavorano dentro e fuori l’azienda, tutelando le relazioni che sono il bene più importante di cui disponiamo. Dobbiamo cercare ognuno nel nostro ambito di salvaguardare e promuovere le idee di innovazione, anche di sistema, a cui forzosamente siamo costretti a pensare. Nulla sarà più come prima, ma se saremo capaci e resteremo uniti, con un po’ di aiuto reciproco potremo costruire un futuro migliore e più attento.

A cura della Redazione - in caso di riproduzione citare la fonte

 

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