Industria 4.0 e i rischi per la sicurezza dei dati. 1^ parte: Il punto della situazione

Industria 4.0 e protezione dei dati, un fronte messo forse da parte sul piano mediatico dalla tutela dei dati personali ma di essenziale rilevanza per l’economia e la sicurezza dell’intero Sistema Paese. Ugo Gecchelin e Stefano Ferrari, ingegneri e Innovation Manager, fanno il punto per essecome partendo dall'importanza dell'integrazione della sicurezza IT/OT.

Industria 4.0 e protezione dei dati, un fronte forse messo da parte sul piano mediatico dalla tutela dei dati personali ma di essenziale rilevanza per l’economia e la sicurezza dell’intero Sistema Paese. Possiamo fare il punto sui rischi derivanti dalla Trasformazione Digitale dei processi industriali?

Le aziende che entrano nella logica del Piano Industria (e Impresa) 4.0 ed ora nel nuovo “Piano Transizione 4.0” acquisiscono dati dagli impianti, dalle macchine, dalla strumentazione di controllo, dai sensori, dai dispositivi IoT e li elaborano con software dedicati quali MES, ERP, sistemi di gestione e di controllo e altro, li analizzano con strumenti sempre più affinati e li archiviano.
I dati sono in quantità sempre maggiore: non a caso si parla di Big Data e sempre più spesso vengono utilizzate soluzioni in Cloud. Più passa il tempo e più le aziende diventano strettamente dipendenti da questi dati e, di conseguenza, devono essere sempre più attente al rischio della loro perdita.
Non si ragiona più solamente in termini di “sicurezza IT” (Information Technology), ma si deve considerare la “sicurezza OT” (Operational Technology), cioè “l’insieme di hardware e software che rileva o causa cambiamenti attraverso il monitoraggio o il controllo diretto di dispositivi fisici, processi ed eventi di un’impresa” (www.gartner.com)...

Leggi l'articolo pubblicato in essecome online 2/2020

 

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