Dalla sicurezza partecipata alla (c)lean security

Nel corso degli ultimi anni ho avuto modo di condividere un nuovo o, meglio, diverso approccio alla sicurezza aziendale, avendo avuto l’opportunità di confrontarmi sia con colleghi, sia con giovani studenti universitari durante seminari accademici e convegni.
In tali circostanze mi sono sempre trovato davanti interlocutori la cui principale attesa era quella di capire fondamentalmente quale fosse il ruolo del security manager o del risk manager e quali funzioni, compiti e responsabilità fossero riconosciute all’interno dell’organizzazione aziendale. Ma soprattutto, quando la platea era composta da studenti, quali fossero le prospettive di questa misteriosa, e a volte sconosciuta, professione.
È stato quindi importante definire quello che forse è il concetto più semplice ma determinante: come comunicare la sicurezza, come comunicare cosa fa la sicurezza e non solo quello che dice - e rappresentare in un’adeguata forma comunicativa, la componente emotiva nella percezione del rischio delle persone, nella consapevolezza che questa è fisiologicamente diversa per ognuno…

 

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