Il subentro nell’appalto di un nuovo appaltatore: il labile confine tra cambio di appalto e trasferimento di ramo d’azienda

L'avv. Ezio Moro, giuslavorista del Foro di Torino, analizza per essecome le criticità connesse al subentro di un nuovo appaltatore nei servizi svolti a favore del committente, un tema di particolare rilievo per i servizi di vigilanza privata e fiduciari, che possono coinvolgere numerosi lavoratori.

Il subentro di un nuovo appaltatore nei servizi svolti a favore del committente è un momento di particolare criticità nel quale si confrontano (meglio, si scontrano) gli interessi, spesso mutevoli e contrapposti tra loro, dei lavoratori impiegati nell’appalto, dell’azienda uscente, di quella subentrante e dello stesso committente.
Nei settori c.d. “labour intensive” (ad esempio i servizi di pulizie, gestione delle mense, vigilanza, picking e logistica), il subentro di un nuovo appaltatore è fatto tanto comune quanto foriero di possibili vertenze da parte dei lavoratori impiegati nell’appalto.

Le più comuni recriminazioni (senza pretesa di esaustività) possono riguardare:
- il mancato pagamento da parte dell’appaltatore uscente delle ultime spettanze dovute ai lavoratori impiegati nell’appalto;
- la contestazione dei licenziamenti operati dall’appaltatore uscente;
- la mancata assunzione di tutti o di parte dei lavoratori già impiegati nell’appalto da parte dell’appaltatore subentrante;
- il trattamento economico spettante ai lavoratori già impiegati nell’appalto e riassunti dal nuovo appaltatore.

Infatti, in occasione del subentro di un nuovo appaltatore, si possono verificare una serie di problematiche che il più delle volte dipendono dal diverso grado di affidamento che, agli occhi dei lavoratori, garantiscono (o che sembrano garantire) l’appaltatore uscente e quello subentrante...

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