Formazione e sicurezza, questione di metodo

di Francesca Penati, Metodo e Fattore Umano San Giorgio

Succede sempre così con i cambiamenti. Qualcuno li vede prima, altri li annusano e altri ancora si raccontano che non sono veri: euristiche e bias cognitivi in azione, per difenderci da qualcosa che sembra spesso troppo grande per le nostre forze.
Per chi, come chi scrive, si occupa di formazione e fattore umano da molti anni, le dinamiche sociali e culturali sono indispensabili per dare un significato alla formazione stessa e per significato intendo dare risposte al quotidiano, senza mai rinunciare ad una visione ampia, in cui la capacità acquisita nasce da processi cognitivi che ne generano sempre di nuovi, grazie a contenuti, strumenti e linguaggi, coerenti con il tipo di attività e di utenza. Se poi si ha a che fare con la sicurezza e si vive nel tempo attuale, scenari esterni e tendenze sono parte stessa del lavoro.
Guerre, democrazie e regimi, povertà, intelligenza artificiale, salute, economia, lavoro, ambiente, sono argomenti di conversazione non solo ai convegni ma anche per strada o al bar e la parola sicurezza è una costante nelle nostre giornate, in un mondo fluido che percepiamo come incerto o addirittura pericoloso. E poi ci sono i vincoli di tutti i giorni, in cui molti si sentono schiacciati da richieste percepite come eccessive per disponibilità di tempo, attenzione, soldi. Tra queste c’è la formazione.

San Giorgio offre formazione che, per dirla con la Treccani, è un “Processo volto allo sviluppo psicofisico e intellettuale della persona o teso all’educazione civile, spirituale e morale, o alla preparazione e all’addestramento specifici”.
Lo fa dal 2006 e in questi 19 anni il Presidente Gabriele Guarino, il Direttore Paolo Furlan e tutta la squadra San Giorgio, i cambiamenti li hanno affrontati, anticipati, trasformati in opportunità, in un settore che sembra vivere in accelerata.
Norme di diverso livello, salari, nuove figure certificate, nuove tecnologie, ipotesi sempre più discusse di estensioni nella “sicurezza partecipata” e nella “sicurezza integrata”.
Il fattore comune è la presenza di operatori capaci di esercitare il proprio ruolo con professionalità in tutti i contesti in cui agiscono: per strada, sul treno, a casa, nei luoghi pubblici, magari con grandi flussi di persone. Praticamente ovunque: vogliamo sentirci sempre protetti visto che non ci sentiamo quasi mai sicuri.
La domanda che ci dobbiamo porre è che cosa e come può fare la formazione per contribuire in modo determinante allo sviluppo autentico delle persone coinvolte, con la giusta attenzione alle esigenze economiche e di mercato, e quindi fare la sua parte nel sistema Sicurezza.
Non credo esista un’unica risposta, come sempre nelle questioni complesse. San Giorgio ha scelto un approccio “umanistico”, come ama definirlo Gabriele Guarino, ispirandosi al movimento tutto italiano del XV secolo, che mette al centro l’uomo, libero e responsabile.
Possono sembrare concetti lontani dal mondo pragmatico della formazione nella sicurezza, ma è proprio nell’intuizione di chi è l’essere umano e nella fiducia delle sue potenzialità, che si fa la differenza. Certo, occorrono forza e capacità, per trasformare e creare prodotti formativi che esprimono concretamente questi valori. San Giorgio le ha.
L’analisi della sua offerta ci racconta di 101 corsi, a catalogo e su misura, obbligatori e volontari, che rilasciano le certificazioni richieste. L’approccio alle esigenze delle aziende, guardando alla formazione come processo integrato, porta inevitabilmente a ideare servizi di supporto, come l’assistenza per gli audit con il proprio ente di certificazione e i covert test in porti e aeroporti. Scendendo ancor più nel dettaglio, si anticipa la facilità di fruizione del singolo e di gestione dei responsabili della formazione, con strumenti quali la Piattaforma costantemente migliorata e l’efficace scadenzario che, tra le altre cose, aiuta a tenere aggiornate le certificazioni obbligatorie. Poi c’è il gioiello San Giorgio, X-BAG, simulatore rx per controllo bagagli, scelto dall’ENAC per gli esami degli screener aeroportuali. E questa è cronaca.
I temi caldi riguardano le innovazioni a cui tutti in San Giorgio lavorano per realizzare qualcosa che sul mercato non c’era, i corsi in cui non ti annoi mai, senza rinunciare alla serietà dei contenuti, né sottostimare la difficoltà degli esami finali, interni o con commissione istituzionale o di ente terzo certificatore.
È interessante capire come tutto questo venga fatto. Intanto si parte da due coordinate principali: creatività e metodo. Sembra un ossimoro, in realtà è il binomio che garantisce efficacia, efficienza e qualità, per una formazione davvero utile a chi partecipa.
La progettazione targata San Giorgio si basa sul lavoro di squadra tra esperti di settore, formazione, nuove tecnologie, linguaggi innovativi, e sono loro che definiscono l’impianto del singolo percorso curando ogni dettaglio. Nascono quindi corsi anche molto diversi per finalità, contenuti e utenza ma tutti accomunati dai pilastri della casa madre: estrema professionalità dei docenti, che uniscono competenza ed esperienza sul campo, varietà di linguaggi, alternanza nelle modalità di apprendimento.
Essere centrati sulle persone implica mettersi nei loro panni, anche quando non è semplice profilare l’utente standard: in aula, l’interazione fisica permette l’attivazione di dinamiche, non replicabili nei webinar né tantomeno nei corsi asincroni. Bisogna guardare da un’altra angolazione, per non arenarsi nel solito ritornello dell’impossibilità di animare l’inanimato.
È la complessità stessa che offre opportunità: gli standard progettuali garantiscono la qualità nella struttura e nei contenuti e l’inventiva nell’utilizzo della multimedialità, attraverso interviste riprese da videomaker professionali, gaming, musica, parole, immagini, test, offre quella vivacità che aumenta la possibilità di apprendere e di fare la differenza.
Analogamente nasce l’impostazione delle altre linee corsuali, i refresh e i corsi trasversali come l’inglese o la gestione del conflitto, che diventano sintesi degli aggiornamenti magari normativi, ma soprattutto momenti di confronto tra esperti e interviste dirette agli operatori, per compiere la missione ultima della formazione, quella di dare conoscenze e risposte a coloro che poi affrontano reali situazioni professionali, che siano Security Manager alle prese con una valutazione del rischio, Guardie in una stazione, Assistenti in un centro commerciale, o altro ancora da scoprire.

San Giorgio: Estro e Forza del metodo.

Contatti:
San Giorgio Srl
formazione@sangiorgionet.com - www.sangiorgionet.com

 

#Francesca Penati #Paolo Furlan #Gabriele Guarino #San Giorgio #X-BAG #certificazione #corsi #formazione #controllo bagagli #screener aeroportuali #simulatore RX

errore